Come si fa a paragonare lo psicologo al cartomante? Un noto psichiatra ci è riuscito

Nei giorni scorsi mi hanno segnalato una puntata andata in onda l’8 settembre del 2017 di una nota trasmissione televisiva (Quarto Grado) in cui lo Psichiatra Prof. Picozzi in una battuta, che definirei perlomeno fuori luogo, accostava la figura dello psicologo a quella del cartomante. Al minuto 20″ della trasmissione, il Prof. Picozzi afferma che “in fondo queste persone, le cartomanti, sono dei veri e propri psicologi, hanno delle capacità di sensibilità e di persuasione. Il loro rapporto con i clienti e il loro lavoro su questo funziona” e alla domanda della conduttrice che chiede perchè una persona dovrebbe scegliere una cartomante e non uno psicoanalista, Picozzi risponde perentorio che la cartomante fa meno paura dello psicoanalista “perchè si esce dalla sfera del “vado dal mendico dei matti”” e conclude specificando che “il lavoro della cartomante è il lavoro dello psicologo, è il lavoro di qualcuno che cerca di creare un legame, un rapporto“.

La mia opinione personale è che anche solo provare a paragonare l’attività di cartomante alla professione dello psicologo, mettendo peraltro sullo stesso piano un’attività al limite del plagio e della truffa con una professione scientifica, sia sbagliato e pericoloso, oltre che poco rispettoso delle centinaia di migliaia di persone che si rivolgono agli psicologi italiani.

Dire in modo così perentorio che “il lavoro della cartomante è il lavoro dello psicologo” potrebbe lasciar intendere che il Prof. Picozzi non abbia la più pallida idea di cosa si occupino gli psicologi, cosa forse probabile visto che fa lo psichiatra, e che lo stesso immagini che la professione di psicologo si esaurisca in “qualcuno che cerca di creare un legame o un rapporto”, il che potrebbe anche essere parzialmente vero sia per il cartomante che per lo psicologo, ma è un po’ come tentare di accostare un biologo ad un fruttivendolo perché entrambi si occupano di verdure.

Il commento è stato superficiale e il paragone improprio per un medico il cui intervento in tv dovrebbe servire a chiarificare e dirimere piuttosto che confondere. Mi domanda a cosa serva invitare in tv un professionista se il livello delle affermazioni sono di questo tenore e si riducono, di certo involontariamente, ad un mix di banalità, stereotipi e senso comune.

Mi sento poi di voler rispondere alla domanda della giornalista, dando il mio umile contributo, da psicologo. Credo che il motivo per cui le persone preferiscono andare dal cartomante piuttosto che dallo psicologo (una ricerca Eurispes riporta che il 40% degli italiani ha consultato almeno una volta nella vita un mago, mentre solo il 20% ha consultato almeno una volta nella vita uno psicologo) dipenda dal fatto che chi va dallo psicologo si assume coraggiosamente e in prima persona la responsabilità della propria vita e cerca di cambiarla con il supporto e la consulenza di un professionista. Mentre chi va dal cartomante, al contrario, è alla disperata ricerca di qualcuno che gli confermi che i problemi che si trova ad affrontare non dipendono da lui, e che possono essere risolti con amuleti, portafortuna, “magie” o comunque soluzioni fantasiose e irreali.
Invito poi il Prof. Picozzi a seguire le iniziative dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, perchè in un’iniziativa di qualche anno fa, il tema era già stato ampiamente trattato come si può vedere in questo filmato.

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