Il Consiglio Nazionale (CNOP) ha approvato il protocollo d’intesa con il MIUR per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Le buone notizie sono sostanzialmente 2: la prima è che il Ministero sarebbe intenzionato ad inserire uno psicologo in ogni direzioni scolastiche, e ciò significherebbe circa 8.000 bandi per altrettanti psicologi. La seconda notizia positiva è la retribuzione prevista: 40 euro/ora; un importo generalmente superiore a quello che percepisce mediamente un collega che lavora nella scuola.
Fine delle notizie positive, che lette in questi termini sembrano ottime notizie.
Ci sono però diverse ombre. La prima è che il Ministero non ha deciso quanto stanziare, e questo strozza un po’ in gola il grido di gioia. Siamo abituati alla “politica degli annunci” propria della politica italiana e del CNOP, e se di annunci ne abbiamo sentiti tanti, di svolte nella professione per ora ne abbiamo viste poche. Va considerato che questi 8.000 colleghi costeranno al sistema scolastico italiano 320.000 Euro l’ora, il che significa che se si immaginano 10 ore a settimana, parliamo di un costo per 9 mesi di circa 115 mln di Euro. Una cifra importante (il 10% del fatturato complessivo di tutta la categoria). Le risorse dovrebbero esserci grazie al Recovery Fund, ma verranno davvero investite per potenziare i servizi di psicologia nella scuola? Staremo a vedere…
Ulteriore elemento critico è rappresentato dal fatto che tutta l’iniziativa è finalizzata “a fornire un supporto psicologico su tutto il territorio nazionale rivolto al personale scolastico, agli studenti e alle famiglie per rispondere ai traumi e ai disagi derivati dall’emergenza COVID-19”. Questo significa che non si tratta di una misura strutturale e che superata l’emergenza il progetto si riterrà concluso.
Infine un’altra criticità è relativa ai requisiti richiesti per partecipare ai bandi. Il documento presentato riporta i seguenti criteri: “3 anni di anzianità di iscrizione all’albo degli psicologi, o 1 anno di lavoro in ambito scolastico, documentato e retribuito, oppure, formazione specifica acquisita presso istituzioni formative pubbliche o private accreditate di durata non inferiore ad un anno o 500 ore”.
In un progetto del genere bisognerebbe cercare di inserire le migliori risorse presenti nella categoria, in modo da valorizzare al massimo il contributo della Psicologia per farlo rendere indispensabile anche una volta finita l’emergenza. Ma al CNOP non ne hanno proprio voluto sentir parlare. Noi 6 Presidenti di AltraPsicologia, che abbiamo votato favorevolmente al protocollo, abbiamo chiesto di escludere i soli 3 anni di anzianità di iscrizione, perché di fatto il bando sarebbe stato aperto anche a coloro che non hanno alcuna esperienza in ambito scolastico e che rischiano di andare ad inserirsi in un contesto che non conoscono e che potrebbero non gestire al meglio. Tuttavia ci è stato risposto che saranno poi le scuole a inserire, se lo vorranno, ulteriori criteri. Personalmente credo che la risposta alla nostra obiezione sia assolutamente insufficiente: non possiamo delegare alle scuole i criteri di scelta, il rischio concreto è quello di trovare nei bandi criteri poco attinenti, costruiti sulla base delle limitate conoscenze dei dirigenti scolastici o delle segreterie scolastiche. Il Pres. Lazzari però ha tagliato corto, dicendo che non si poteva politicamente chiudere agli psicologi senza esperienza nella scuola. Insomma con questo CNOP il diritto al sogno deve essere garantito a tutti!
In conclusione, un’ottima iniziativa, che ci auguriamo tutti possa effettivamente realizzarsi. Per ora però aspettiamo a cantare vittoria, perché di concreto c’è ancora molto poco, ed essendo l’Italia, il Paese delle grandi vigilie, dove sembra sempre che debba succedere qualcosa, e poi alla fine non succede nulla, riteniamo sia meglio continuare a lavorare ed evitare di fare annunci pubblici prima che le cose siano realmente definite. Insomma, al momento bene, ma non benissimo…